Miele d’ape nera siciliano: superfood a km 0
Si parla molto di superfood, alimenti spesso esotici in grado di avere effetti miracolosi sull’organismo.
Generalmente pensiamo a prodotti di provenienza estera senza considerare ottime materie prime del nostro territorio. Come il miele d’ape nera, patrimonio siciliano e presidio Slow Food dal 2008.
Questo nettare dorato 100% made in Sicily è addirittura più pregiato e nutriente del neozelandese miele di Manuka, celebre nel mondo per le sue proprietà.
Dolce e vellutato, è anche un vero e proprio boost di benefiche proprietà antiossidanti e antifungine.
Dal rischio di estinzione dell’ape nera sicula al Presidio Slow Food
La storia del miele d’ape nera è legata a doppio filo alla figura di Carlo Amodeo, apicoltore siciliano che presso la facoltà di agraria a Palermo fu allievo di Pietro Gendoso, entomologo grande studioso dell’ape nera sicula.
È proprio Gendoso a trasmettere l’attenzione per questa specie di ape all’allievo, che avrà poi un ruolo chiave nel salvarla dall’estinzione e nel fare del miele prodotto un importante presidio Slow Food.
Diffusa in Sicilia fino agli anni ’70, l’ape nera(apis mellifera siciliana) si caratterizza per la livrea scura, segno del legame genetico con le api nere africane, a differenza delle quali però questa specie ha ali più piccole ed è molto meno aggressiva.
Dagli anni ’70 in poi tuttavia gli apicoltori siciliani iniziano a prediligere le api ligustiche o italiane (le classiche api dalla livrea giallo nera, diffuse al nord) al posto della locale ape nera.
Ed è qui che entra in gioco Carlo Amodeo, che negli anni ‘80 trova nel terreno di un anziano apicoltore a Carini le ultime arnie (bugni) di api nere sicule, abbandonate da anni e incredibilmente sopravvissute. Subito le porta al professor Genduso, e insieme decidono di isolarle per preservarle, inizialmente ad Ustica, poi ad Alicudi, Filicudi e Vulcano.
Nel 2008 Amodeo, la cui azienda sorge nella riserva del monte San Calogero – con apiari sparsi in tutta la Sicilia – crea anche il Presidio Slow Food del miele d’ape nera sicula, che ad oggi ha 8 produttori ufficiali in tutta la regione.
Le caratteristiche del miele di ape nera sicula
Le docili api nere sicule consentono la smielatura a mani nude, ma queste api hanno anche il pregio di una grande tolleranza sia al caldo che al freddo, che le rende molto più produttive rispetto alle altre api, senza limiti di stagionalità. Sono inoltre molto resistenti a parassiti e pesticidi.
Oltre ad essere una delizia per il palato, il miele di ape nera sicula è un concentrato di polifenoli e antiossidanti (dalle tre alle dieci volte in più rispetto agli standard), ma anche di sostanze antibatteriche e antifungine non presenti in altri tipi di miele.
Il miele d’ape nera a Villa Costanza
Una volta conosciuta la realtà Slow Food (per saperne di più leggi questo articolo) e i numerosi prodotti eccellenti dal territorio, non abbiamo esitato di fronte le innumerevoli applicazioni del miele d’ape nera nella nostra cucina.
A suggellare un felice rapporto di amore tra il miele e i nostri chef, è stata la scelta di utilizzarlo come starter per il nostro lievito madre con farina Biancolilla (leggi l’articolo sulle farine di Villa Costanza).
Il miele infatti, ricco di zuccheri, è ottimo per dare il via alla proliferazione batterica dell’impasto viscoso realizzato con farina e acqua, il lievito madre appunto
Questo portentoso alimento si presta a infinite declinazioni in cucina, e può essere abbinato con versatilità a formaggi, salumi, carne e pesce.
Provalo ad esempio nella composta di cipolla che accompagna il tagliere di formaggi e salumi, o ancora abbinato alla tagliata di carne bovina cinisara, oppure nella nostra insalata “sgombro cunzato”.
Se invece preferisci la pizza la scelta non può che ricadere sulla “Nebrodi”, con miele di ape nera, bufala affumicata, lardo di suino nero dei Nebrodi (altro presidio Slow Food), noci, olio evo e basilico: una vera e propria prelibatezza!
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